12 agosto 2017

Un mosaico litoico - l'aia restituita!

Mi sono svegliato all'alba per il freddo che graffiava la camera e il battito della pioggia sul terreno arso e silente del primo mattino. Ho chiuso le finestre - tardi, l'acqua era già in casa - e mi sono ridisteso, coperto stavolta con il lenzuolo, ormai senza più sonno e di nuovo con la febbrile voglia di fare di queste settimane, a godermi i pensieri e le riflessioni acuite da questo spettrale inizio giornata fra tuoni e lampi. Finalmente un po' di pioggia a bagnare queste terre assetate e arse di una estate calda e secca. Ieri sera, piacevolissima cena con amici, a un certo punto ci ha fatto freddo e siamo dovuti rientrare dentro. Eravamo accampati nell'aia, in un fazzoletto di terreno ancora non lastricato. Si, i lavori - lenti e minuziosi ma di enorme fascino e valorizzazione storica ed estetica - si stanno concentrando nella restituzione dell'aia a opus incertum, della cui dannata e faticosa rimozione avevo fatto accurata cronaca nei mesi scorsi. Compiuta la gettata di base e dopo aver fatto correre le necessarie tubazioni, questi sono i lunghi giorni della riproposizione del selciato originale, composto da lastroni di pietra di differente composizione. L'impatto complessivo é straordinario, primo per la bellezza dell'opera e del suo campionario cromatico (lavato dalla pioggia é uno spettacolo!), secondo perché ancora una volta ci porta testimonianza della straordinarietà delle architetture contadine: semplici, necessarie, belle. Del resto l'aia era ambiente di lavoro - la battitura del grano, gli animali ci razzolavano, ci arrivavano i carri - e una parte della corte doveva quindi essere solida al calpestio. Venivano quindi selezionate delle pietre piatte e lisce in una facciata e affiancate l'una all'altra. Avendo le pietre fattezze e materiali diverse l'effetto generato era incertum, cioè diseguale e apparentemente slegato, ma il senso complessivo invece regalava, e regala, un che di straordinario. Una opera artistica che prende un po' dal mestiere dello storico, un po' dall'architetto, un po' dal muratore, un po' dal musivo, un po' dallo scultore, ritrova il genio e la praticità contadina che due secoli fa si inventò questa architettura e che condurrà alla definizione di un mosaico litoico policromo di oltre 100 metri quadri. 

Lavori!

Ancora lavori!

Dopo una pioggia

Da un'altra prospettiva

Dall'alto


Dalla piccionaia

Sempre dalla piccionaia

Dal fienile



6 agosto 2017

Domenica d'agosto


Arrivando dalla strada...


Afa torrida, domenica d'agosto. Ci siamo chiusi in casa e abbiamo avuto - non ricordo se fosse ancora capitato in questi primi 30 giorni di nuova vita - una domenica per coccolarci, noi con Bisarno. Oggi per la prima volta abbiamo anche collaudato la vasca free standing: bagno con vista verso la collina di Monterifrassine, la villa di Grignano e la torre della Pievecchia. Penso sia stato uno dei miei primi bagni in vasca in vita mia e confesso di non aver fatto nulla per installarla, ma una volta appurata l'inderogabilità ad averla da parte della mia compagna, ho costruito attorno alla vasca, un tinozzone dal sapore francesizzante (ricorda la vasca dove fu assassinato Marat) un ambiente che la esaltasse e la valorizzasse. Continuo a preferire una corroborante doccia all'indolenza decadente di una prolungata immersione fra le carezze del bagno schiuma e i profumi dei sali, tuttavia - in compagnia delle mie graziose e allegre Upupole, loro si che amano "il bagno caldo", visuale niente male sia esterna che interna (il soffitto a travi, il soppalco con parete in mattoni a vista, la struttura in legno su cui posa il lavabo), ho indugiato a lungo fra giochi d'acqua, lavaggi e qualche foto ricordo come se ci trovassimo in villeggiatura, in vacanza a casa nostra: una giornata culminata in una cenetta nell'aia - aia, oddio, a oggi meglio chiamarla gettata di cemento, ma non disperiamo per i prossimi progressi - a base di gazpacho andaluso, uno dei miei piatti preferiti e uno dei grandi classici corseschi: solida esecuzione, ancora non troppo freddo, pomodoroso e festivo!




Il primo bagno in vasca!

Cena con gatzpacho, finalmente si rifiata dopo l'afa.