18 febbraio 2017

In quiete



"Acquietami i pensieri e le voglie, in questa veglia pacificami il cuore". Vi siete goduti questo capolavoro di poesia di Giovanni Lindo Ferretti, qui elevato dalle musiche balcaniche di Bregovic? Io l'ho appena fatto e mi ha fatto bene. Un po' di quiete, sotto forma di atarassia, né pensieri né voglie (ci conviene?). Quiete che è mancata stanotte e quiete che trovo stamani in questo silente e solitario sopralluogo del sabato a Bisarno: una settimana produttiva in cui si è lavorato senza sosta. Stamani questo acquiescente sole invernale di cui godo accovacciato sui gradoni in cotto dell'ingresso mi mostra con la sua diafana luce bianca tutti i progressi, come il sole dipinge il paesaggio finita una nevicata: forassite e tubi passati in tutti i piani, al piano terra messi i cupolex, un massetto fatto nella camera delle bambine, tutte le finestre concluse, tranne l'opera maxima fra le aperture da recuperare, il ripristino dell'arco fra l'aia e la cucina (ex porta carraia fra la stalla e l'aia), a cui dedicheremo credo i più lucenti giorni della primavera. In efffetti, si è fatto. Il solito vento di questa zona mi batte addosso fastidioso. Mi chiudo il giubbotto fino alla gola. L'ipnotico rumore della betoniera divora un primo cinguettio dei passeri. Treno in lontananza (a proposito: a breve uscirà Trainspotting2). Mi gratto la barba, spuntata stamani. Mi soffio il naso - rumoroso leit motiv di tutto questo inverno - e aspetto. Ispiro-respiro. Ispiro-respiro. Lo scorso anno, questo stesso giorno, avevo scritto un post per salutare la fioritura dei susini. Quest'anno la stagione è in ritardo: è stato un inverno molto freddo, ma si concluderà, se non prima, poi. 



L'ingresso col sole!




La finestra della cucina sul lato nord


Camera delle bambine col magrone!

Camera, in realtà bagno, con vista! Sotto ci mettiamo la vasca!

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