6 settembre 2017

#cookstock


Ormai poche ore e tornerà Cookstock.it, l'evento più appetitoso di Pontassieve! Siamo alla quarta edizione e ogni volta - anche dopo essermi ripromesso di viverlo con pura professionalità e maggior distacco possibile - mi trovo coinvolto, entusiasta, arrabbiato, avvinto da un “forte sentire” durante questo frenetico iter organizzativo che sta precedendo l'atteso via delle iniziative, venerdì sera alle 19. Ma ci siamo e direi che va tutto bene! E se pioverà, pace: molte attività, fra cui le nostre cantine, sono al chiuso!
Cookstock unisce il mio paese e l'azienda per cui lavoro, la Ruffino. Ci tengo a fare bella figura coi miei compaesani, coi colleghi che ci dedicano a loro volta un sacco di tempo, talento e risorse e lo impreziosiscono. Persone che sono amici oltre che professionisti esemplari, come Fabrizio Masieri e i ragazzi del Cavolo a a Merenda, Sandra Pilacchi, Riccardo Ciolli, dell'ufficio comunicazione del comune (altro grande pilastro dell'evento), lo chef Edoardo Tilli, Marta e Basheer di Nura, squisito street food indiano e, non ultimo, Stefano Frassineti, primo ideologo di Cookstock e sempre presente, seppur quest’anno dedicatosi soprattutto alla sua locanda Toscani da Sempre. Anche noi in Ruffino siamo pronti (quasi!) ad aprire le nostre cantine. Il percorso è definito, le zone di passaggio “imbellettate” e sarà altamente suggestivo passeggiare dentro Ruffino anche sotto il chiarore della luna, visto che le visite si protrarranno fino alle 22 (e inizieranno alle 11). Le passeggiate dentro Ruffino saranno guidate dai miei colleghi che, per due giorni, vestiranno gli abiti di ambasciatori del marchio. E, forti dei consensi ricevuti lo scorso anno, verranno anche ripetute le piece degli attori dell'associazioni Allibratori - strepitosi cantastorie coi quali condivisi una breve esperienza lavorativa nel 2002 e che, dalle 18 alle 22, imbastiranno nell'iconico sovrappasso di Ruffino, il ponte, una breve storia recitata sui nostri 140 anni. Inoltre, gustosa novità di quest’anno, nel piazzale della villa dentro Ruffino sarà possibile anche degustare le squisite pizze di quattro pizzaioli “trispicchiati” (i tre spicchi sono il massimo riconoscimento per un pizzaiolo e sono attribuiti dalla guida Gambero Rosso, l’equivalente dei tre bicchieri per il mondo vino), fra cui le leggendarie creazioni di Giovanni Santarpia.
In paese a Pontassieve, fra le due piazze, quella del comune e quella di San Francesco, e lungo tutto il “borgo”, troveremo il bardiccio e il lampredotto, il ramen e il gazpatcho, i testaroli lunigiani e il polpo di scoglio pugliese, gustare le sofisticate prelibatezze dei grandi chef, apprendere i segreti della schiacciata con l’olio o della pasta fatta in casa, rilassarsi in uno dei bistrot a tema a pranzo o a cena, coinvolgere i propri bambini nei laboratori a loro dedicati, ballare ai numerosi eventi musicali (quest’anno uno per piazza!), acquistare i prodotti locali dagli orti del territorio e dai presidi Slow Food, elevarsi con momenti letterari, presentazioni, incontri, o semplicemente bighellonare senza meta precisa fra le vie del paese in mezzo ai sapori, i suoni e i profumi di Cookstock.
Anche la comunicazione dell’evento è in pieno fermento. Due sono le media partnership - Radio Sieve, la mitologica radio pontassievese che allieta tutta la Valdisieve e il Mugello, e The Florentine, rivista in lingua inglese animata da una delle firme più in ascesa del giornalismo, l'inglese ma pontassievese d'adozione Helen Farrell - che racconteranno l’evento. La pagina Cookstock su Facebook è in pieno fermento, grazie all’industriosa creatività di Valentina Cerofolini e Marina Mariottini di Sinaptic, che hanno creato anche l'utilissimo cookstock.it. E - grazie a un congiunto e sinergico impegno di ufficio stampa - sono numerosi gli articoli di stampa nazionale che hanno scritto e scriveranno dell’evento. Insomma, sono, siamo, pronti. Io vi aspetto! Emozionato, contento, e comunque vada, soddisfatto! Viva Ruffino, viva Pontassieve e lunga vita a Cookstock!
La locandina di Cookstock 2017


Cosa succede in Ruffino? Ecco qua! 


E in paese? La mappa e le iniziative a Pontassieve

5 settembre 2017

Ricominciano i lavori dell'aia


Lunedì 4 settembre abbiamo ripreso i lavori dell'esterno, dedicandoci al completamento del mosaico litoico a opus incertum che caratterizzerà l'aia, un lastricato di circa 110 metri quadri che si estende dalla porta del fienile fino alle stalle di Bisarno - stalle oggi convertite nella nostra cucina e nella nostra sala - e che verrà restituito alla sua forma storica, sebbene la funzione verrà convertita da lavorativa a conviviale. 

Vista dalla finestra del guardaroba

Vista dalla torretta
Vista dalla finestra di camera
Dettaglio del canale che porterà via le acque
Altro dettaglio del canale




4 settembre 2017

L'amicizia

Sono una persona dissacrante e non facile. Mi piace stare da solo e prendere decisioni in autonomia. Talvolta appaio snob, testardo e molto egoista. Non mi piacciono situazioni che vedono troppe persone coinvolte, o far parte di ampie aggregazioni. Mi reputo scettico e sono poco conciliante, ingombrante e spesso anaffettivo. Tuttavia, e malgrado questa mia indole, ci sono valori a cui tengo in particolar modo: uno di questi è l'amicizia. Sembra una contraddizione, ma è una delle poche certezze che sento di avere. Ovviamente, inevitabilmente direi, non sono tanti quelli che sopportano di trascorrere del tempo con me, ma questi pochi sono persone alle quali mi accomuna una medesima weltanschauung (stessa filosofia esistenziale), insieme alle quali abbiamo vissuto viaggi esotici, condiviso e risolto situazioni non semplici. Insomma, amicizia intesa come "compagnia picciola" (rieccoci con questa citazione dell'Ulisse di Dante) - scelta, selezionata, impugnata - con cui crescere nel piacere di stare insieme, non una situazione aggregativa di comodo subita per passare un sabato sera non da soli.  
Ieri abbiamo aperto l'aia di Bisarno - ancora dissestata, incerta, caotica - a un gruppetto di questi amici speciali (non sono poi così pochi a dirla tutta: sono fortunato in questo) ed è stata una giornata bella, serena, spensierata, divertente, profonda e leggera, iniziata che non era ancora mezzogiorno (e stavo aggeggiando il tavolo per studiare la mise en place) e conclusa oltre le dieci della sera. Con l'aperitivo, le chiacchiere allegre, le noci e le giuggiole raccolte, un pranzo della nonna 2.0 con gatzpacho, del polpettone al pomodoro e fini vini francesi, i bambini che giocano, un ape che punge, una merenda "digestiva", una vana caccia al topo, dei refoli di vento fresco che ci hanno fatto sbraciolare nelle sdraio, anche momenti di riflessioni più cupe, una cena decisa lì per lì, cambiando l'apparecchiatura e imbastendo uno spaghetto al volo con del buon vino, questa volta italiano, piemontese per la cronaca (non che fosse mancato a pranzo, o a merenda, o all'aperitivo), qualche aneddoto licenzioso a spettegolare, fino al conclusivo "è tardi, domani è lunedì - dobbiamo andare".
Bisarno è una sfida complessa, una sfida che però trova ragioni e animo proprio in giornate memorabili come questa domenica e grazie ad amici preziosi che le donano significato e valore e ai quali voglio davvero bene.

I pargoli!
Preparativi per il pranzo.
Relax postprandiale
Amiche bellocce!
"Si butta uno spaghettino e si resta a cena?"
Suggestiva foto dei tavoli della cena fatta dall'amico fotografo!