11 gennaio 2017

L'alveare e i topini.


Lentamente. Lentamente. Lentamente. Il bicchiere è riempito a metà. Adesso è davvero una questione di testa considerarlo mezzo pieno o mezzo vuoto. Di nuovo in ufficio, di nuovo la quotidianità lavorativa. Fra tosse e moccichi. Le vacanze invernali sono state spese in farmaci e cure, e mentalmente ci hanno più stancato e innervosito che rigenerato. Tant'è. Un gennaio freddissimo accompagna questi giorni. Era qualche anno che le temperature non stavano costantemente sotto lo zero. Provo spesso freddo, mi copro molto, indosso maglioni fuorimoda avvolgenti e a collo lungo. Senz'altro è il clima ma anche l'attitudine di queste ore. A Bisarno stiamo affrontando le murature esterne, nel semiperimetro ancora impalcato. Abbiamo anche trovato, nell'incavo di una vecchia finestra poi murata, l'alveare che tanto ci aveva fatto tribolare durante l'estate. Stava ancora grondando miele, che veniva mangiato da dei topini di campagna che, dentro quella tasca fra la muratura esterna e interna, vi avevano trovato l'habitat ideale. Mi è quasi dispiaciuto dover riempire il tutto, ma i lavori devono andare avanti, in attesa che un po' di caldo sole riscaldi Bisarno e non solo. 

L'alveare estratto dale mura.

Topino buongustaio.

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