19 maggio 2017

Chris Cornell


Mi prendevano in giro quando ascoltavo i Soundgarden. Nel mio ecke ecken erano il vertice basso dopo il binomio Pear Jam e Nirvana, ma tutti e tre i gruppi costituivano manna per le mie prime inquietudini postadolescenziali che avrebbero trovato poi fioritura fra i libri e le poesie degli ultimi anni del liceo e durante gli anni estatici e decadenti, introspettivi e cupi di Lettere. Chris Cornell da Seattle si è suicidato due giorni dopo il mio ingresso nei quaranta. In qualche modo un congedo cerimonioso a una epoca, i miei primi quarant'anni. 
Sono entrato negli anta lavorando. Una soleggiata giornata trevigiana a festeggiare non me ma la nuova sede di Ruffino, approdati io in Veneto dopo la settimana nel nord della Germania, l'azienda dopo centoquarantanni solo in Toscana.
Va bene così. Testa china sul lavoro, sul trasloco e sul Bisarno. tempo e luogo per godersi un po' di conseguimenti, non solo anagrafici, non mancheranno. 

Nessun commento:

Posta un commento